- Guardians of Life (Guardiani della Vita), spinge all’azione contro l’emergenza climatica ed ecologica. Nel cast Joaquin Phoenix, Rosario Dawson, Matthew Modine, Oona Chaplin, Adria Arjona, Albert Hammond Jr e Q’orianka Kilcher.
- Il film di Extinction Rebellion e Amazon Watch è un grido di allarme contro la deforestazione, la perdita di biodiversità e gli incendi che si stanno verificando in tutto il mondo.
- _Guardians of life_è il primo di una serie di 12 film che esplorerà i problemi più pressanti che dovremo affrontare in questa decade cruciale per la sopravvivenza di ogni forma di vita.
- Altre star si sono offerte di partecipare alla serie, prova che Hollywood sta cominciando ad usare la propria influenza per trattare l’emergenza climatica ed ecologica, la più grande catastrofe mai affrontata dall’umanità.
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Il candidato al premio Oscar Joaquin Phoenix ha svelato il suo prossimo film dopo Joker - un cortometraggio realizzato in collaborazione con Extinction Rebellion e Amazon Watch che incoraggia all’azione contro l’emergenza climatica ed ecologica.
Nel film, intitolato “Guardiani della Vita”, Phoenix sarà affiancato da una serie di star quali Rosario Dawson, Matthew Modine Q'orianka Kilcher, Oona Chaplin, Adria Arjona, e Albert Hammond Jr. dei “The Strokes”.
Il cortometraggio di due minuti è stato girato in una sala operatoria a Los Angeles e lancia una nuova strategia per familiarizzare il pubblico con diversi aspetti dell’emergenza ecologica e climatica. Il film rappresenta un messaggio pubblico che evidenzia le sofferenze della foresta Amazzonica e delle sue comunità indigene e lancia un grido di allarme contro la deforestazione e la perdita di biodiversità che stanno ormai affliggendo ogni angolo del pianeta a seguito di devastanti incendi, alluvioni, periodi di siccità e tempeste.
Il coinvolgimento di Joaquin Phoenix, uno dei favoriti per il premio Oscar 2020 come miglior attore, non sorprende considerato il suo passato di attivista. Phoenix è stato recentemente arrestato ad una manifestazione organizzata dall’attrice Jane Fonda a Washington dove ha tenuto un discorso sui legami tra il cambiamento climatico e l’allevamento intensivo. {:.img-fluid .my-4} Per Phoenix questo film rappresenta “una vera e propria chiamata all’azione. Ho partecipato al film per diffondere consapevolezza sull’impatto ambientale della produzione industriale di carne e latticini. Il fatto è che stiamo disboscando e incendiando foreste per poi osservarne le conseguenze a livello planetario. Molte persone non realizzano che abbiamo ancora tempo, ma solo a patto di agire ora e cambiare il modo in cui consumiamo. Non possiamo aspettare che siano i nostri governi a risolvere questo problema per noi. Non possiamo aspettare le prossime elezioni per iniziare questi cambiamenti. Ognuno di noi ha la responsabilità di cambiare il proprio stile di vita e agire ora.”
Il regista Shaun Monson è stato spinto a realizzare il film dal fallimento di altri documentari ambientalistici nel motivare gli spettatori ad agire. “Invece di concentrarci direttamente su temi quali deforestazione, scioglimento dei ghiacciai o estinzione di massa abbiamo usato una storia come metafora. L’Amazzonia viene spesso paragonata al polmone verde o al cuore della Terra, ma al posto di un documentario naturalistico abbiamo scelto come ambientazione una sala operatoria dove medici ed infermieri cercano di salvare un paziente, che non viene mai mostrato, da un collasso cardiaco. Il colpo di scena non è dato soltanto dall’identità di uno dei paramedici, ma da cosa i medici stavano realmente cercando di salvare.”
Secondo Leila Salazar Lopez di Amazon Watch, il film è un esempio di arte che ritrae la vita. “Una donna indigena che salva l’Amazzonia non è una metafora: è la realtà quotidiana della foresta che viene rasa al suolo e delle terre appartenenti alle popolazioni locali che vengono invase per profitto. L’Amazzonia, il polmone del nostro pianeta, sopravvive grazie ai guardiani della foresta, e il suo benessere è cruciale per il nostro futuro.”
Secondo Sônia Guajajara, la coordinatrice esecutiva dell’ APIB (Associazione delle Popolazioni Indigene del Brasile), “il film è molto importante per noi in questo momento, perché dimostra l’impegno degli artisti nella protezione dell’Amazzonia attraverso la rappresentazione del ruolo cruciale che le popolazioni indigene rivestono nel difendere la foresta, il pianeta e la vita stessa.”
Il film è il primo di una serie di 12 cortometraggi ideata da Extinction Rebellion in collaborazione con Mobilize Earth. Ogni film tratterà uno dei problemi più pressanti che la specie umana si troverà ad affrontare nel corso di quella che secondo un gran numero di scienziati, di politici e di gran parte dell’opinione pubblica sarà la decade decisiva per la sopravvivenza della vita sul nostro pianeta. Per Matthew Modine, uno dei protagonisti del film, l’emergenza climatica e naturale significa che “i nostri figli erediteranno un mondo totalmente diverso da quello in cui sono nato io … questo messaggio è un modo per svelare al pubblico ciò che sta succedendo davanti ai nostri occhi.”
Gail Bradbrook, uno dei fondatori di Extinction Rebellion, spera che questa sia la prova che Hollywood sta cominciando ad affrontare con sincerità la gravità dell’emergenza climatica e naturale. “C‘è ancora un divario tra la reale gravità della situazione e l’azione necessaria, ma fortunatamente la distanza tra le due si sta riducendo. Sempre più personalità influenti stanno cominciando ad uscire dai ranghi, ad essere sinceri e ad agire come se la verità fosse reale.” {:.img-fluid .my-4} La protagonista femminile del film, Q’orianka Kilcher, ha commentato: “Essendo io stessa un’attrice indigena sento il dovere di usare la mia visibilità per amplificare le voci che di solito vengono ignorate, comprese le popolazioni indigene di tutto il mondo che proteggono la nostra Madre Terra, la foresta Amazzonica e la biodiversità.”
Il produttore esecutivo del film Jonathan Mintram ha commentato: “il film nomina gli incendi in Amazzonia e in Australia, ma non dobbiamo dimenticare gli altri devastanti incendi in Angola, Congo, Siberia e California.”
I finanziamenti per il film sono stati raccolti da varie organizzazioni, che comprendono la Catalysts Foundation, con base nel Regno Unito, e il Climate Save Movement, che opera a livello globale. Il sito web del film www.mobilize.earth è una piattaforma educativa che raccoglie anche donazioni per sostenere l’operato di Amazon Watch e Extinction Rebellion.
Tra le organizzazioni a supporto della serie figurano anche la campagna Artisti per l’Amazzonia e l’Environmental Media Association.
Il prossimo film della serie tratterà il tema del rifiuto, chiedendoci perché la specie umana stia scegliendo di ignorare i segnali di allarme invece di agire ora per contrastare l’emergenza climatica ed ecologica.
Per ulteriori informazioni su come puoi aiutarci a combattere quest’emergenza, consulta le pagine informative di XR e Amazon Watch
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Maggiori informazioni su Amazon Watch
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Mobilize Earth sta elaborando una nuova strategia per alleviare l'emergenza climatica ed ecologica incentrata sul coinvolgimento di individui provenienti da ogni strato sociale. Stiamo lavorando per spingere la collettività-industriali, attivisti, politici, agricoltori, immigrati - ad intervenire sull'emergenza climatica ed ecologica. I nostri obiettivi:
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