Un attivista turco cerca di fermare la distruzione illegale di una foresta da parte di una compagnia mineraria. Foto: kazimkizil
Questo numero: XR Cymru contro la miniera di carbone | Gli abitanti dei villaggi turchi contro la miniera di carbone | This Is Rigged | XR Colombia
Caro ribelle, cara ribelle
Luglio è stato il mese più caldo di sempre per il pianeta Terra. Le temperature si sono impennate in tutto il mondo, provocando vasti incendi in Nord America, Europa e Africa settentrionale e inondazioni improvvise sui terreni aridi dell'Asia.
Con le ondate di calore infernali, la scomparsa dei ghiacci antartici e gli oceani caldi come vasche da bagno, è difficile smentire l'affermazione del capo delle Nazioni Unite secondo cui " è arrivata l'era dell'ebollizione globale."
Anche per i più privilegiati e potenti del nostro pianeta, la crisi climatica non è più una minaccia astratta. In questa stagione, i suoi effetti disastrosi sono stati visibili dalle finestre o gli schermi televisivi di ogni continente. Eppure, i governi del nord del mondo rimangono legati ai loro combustibili fossili. In alcuni casi, hanno persino raddoppiato.
L'amata Pink Boat di XR UK naviga per bloccare una miniera di carbone illegale in Galles.
Come spiegare questo processo decisionale suicida? Sì, i nostri leader (e i loro partiti politici) si arricchiscono con il denaro delle grandi società petrolifere. E il capitalismo ha normalizzato una mentalità in cui il profitto a breve termine è l'unica cosa che conta. Ma come può un essere umano accettare il denaro, se il prezzo da pagare è il mondo che brucia, la fine della civiltà e la morte di miliardi di persone?
Una co-fondatrice di XR ha una spiegazione intrigante per questa disconnessione dalla realtà, basata sull'anatomia del cervello umano, sulla psicologia della mente umana e su antichi traumi sociali. Potete ascoltarla mentre espone la sua teoria e spiega cosa significa per il movimento per il clima in Da leggere.
In Azioni in evidenza, ci concentriamo su due straordinarie proteste a migliaia di chilometri di distanza l'una dall'altra, entrambe contro le miniere di carbone che operano illegalmente ma sono protette dallo Stato. Che si tratti delle verdi valli del Galles o delle antiche foreste della Turchia, sembra che viga una legge (sempre più repressiva) per i manifestanti pacifici mentre non vi sia nessuna legge per le compagnie carbonifere ecocide.
Gli attivisti del nuovo gruppo This Is Rigged (TIR) occupano un'autocisterna scozzese.
In questo numero, scopriamo anche un nuovo audace gruppo ambientalista che promette di far chiudere l'industria petrolifera scozzese in Gruppo scissionista del mese, e incontriamo un ribelle di XR Orinoquía, con sede nella Colombia orientale, in Umani di XR.
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Contenuti
- Azioni in evidenza: XR Cymru contro la miniera di carbone, abitanti dei villaggi turchi contro la miniera di carbone
- Sommario delle azioni: Paesi Bassi, Canada, Giappone, USA, Regno Unito, Austria, Uganda, Spagna, Italia, Nigeria, Tanzania, Ruanda, Ungheria, Svezia
- Gruppo scissionista del mese: This Is Rigged
- Umani di XR: Cesar, Colombia
- Da leggere: Il prossimo passo di XR, EACOP sfrutta gli ugandesi, il disastro della cattura del carbonio, la resistenza al carbone di Adani in India
- Annunci: Partecipa alla Newsletter globale, Adriatic Climate Camp 2023.
Azioni in Evidenza
La Pink Boat ferma i pirati del carbone
5 - 8 LUGLIO | Merthyr Tydfil, Galles, UK
Quattro dei ribelli sono stati arrestati dietro cauzione vietando loro di discutere dell'azione.
Una mattina presto, una barca rosa brillante è apparsa all'ingresso della miniera di carbone di Ffos-y-Fran, vicino alla città di Merthyr Tydfil, nel Galles meridionale. Un coraggioso gruppo di oltre una dozzina di ribelli di XR Cymru (XR Wales) e XR UK ha gettato l'ancora attraverso la strada di accesso della più grande miniera di carbone a cielo aperto del Regno Unito, chiudendola di fatto.
Questa lurida miniera ha estratto carbone ricco di carbonio, inquinato l'area circostante e causato danni alla salute delle persone per sedici anni. Tuttavia, la miniera opera illegalmente dal settembre 2022, quando il consiglio locale ha respinto la richiesta del proprietario della miniera di continuare a estrarre carbone nel sito.
Gli attivisti - sia quelli locali che quelli provenienti da più lontano - hanno lottato per anni per ottenere la chiusura della miniera, ma questa recente violazione della legge li ha spinti a intraprendere un'azione più audace.
Un'alleanza di ribelli, attivisti e locali si raduna ai bordi della miniera di carbone di Ffos-y-Fran.
Per questo motivo alcuni ribelli si sono incatenati alla loro iconica barca, mentre altri reggevano striscioni e cartelli tutto intorno. Gli agenti della polizia del Galles meridionale sono arrivati subito, ma hanno aspettato fino al giorno successivo per arrestare quattro degli attivisti.
Giorni dopo, una marcia per famiglie verso la miniera organizzata da Coal Action Network ha visto la partecipazione di oltre 100 persone provenienti da XR, Just Stop Oil, Greenpeace e altri.
A seguito delle nuove leggi sulle proteste nel Regno Unito, i ribelli arrestati sono stati condannati a un anno di carcere. Inoltre, per via delle severe regole sulle cauzioni, non hanno potuto discutere dell'azione su nessun social media o piattaforma pubblica.
I ribelli locali e altri attivisti sono determinati a chiudere la miniera illegale.
Nel frattempo, la società proprietaria della miniera illegale sta facendo ricorso contro la decisione del consiglio di porre fine alla licenza. Questo processo potrebbe durare fino a un anno, durante il quale l'azienda intende continuare a operare!
Neanche una richiesta finale dell'Autorità del carbone del Regno Unito per fermare l'estrazione, presentata alcune settimane dopo la protesta, è stata sufficiente a chiudere la miniera.
La stessa alleanza di attivisti sta ora pianificando la prossima mossa. I ribelli intendono porre fine all'estrazione del carbone a Ffos-y-Fran e faranno tutto il possibile per chiudere definitivamente questa piaga illegale per il paesaggio e il clima.
Seguite XR Cymru (XR Wales) su Twitter, Facebook e Instagram.
Gli abitanti dei villaggi bloccano l'antica foresta
24 - 30 LUGLIO | Akbelen, Turchia
Attivisti turchi e abitanti di un villaggio affrontano la polizia antisommossa mentre cercano di impedire che una foresta venga rasa al suolo per una miniera di carbone. Foto: kazimkizil
Gli abitanti dei villaggi locali e gli attivisti di tutta la Turchia (alcuni dei quali ex ribelli) si sono uniti per cercare di impedire che un'antica foresta venisse distrutta illegalmente per far posto a una miniera di carbone. La polizia ha interrotto il blocco usando cannoni ad acqua, spray al peperoncino e la violenza. Nei sei giorni di protesta sono state arrestate 40 persone.
L'abbattimento degli alberi era illegale a causa di una causa in corso tra gli abitanti del villaggio e la compagnia mineraria, che è co-proprietaria di due gigantesche società che possiedono anche centrali elettriche nella zona e hanno stretti legami con il governo.
Gli abitanti del villaggio hanno chiamato gli aiuti quando gli operai che brandivano motoseghe sono entrati nella foresta scortati da numerosi poliziotti. Gli autobus pieni di attivisti, organizzati da molti gruppi turchi per il clima, hanno iniziato ad arrivare dalle città di tutta la Turchia nel giro di poche ore, anche se molti sono stati intercettati dalla polizia durante il tragitto.
La polizia antisommossa ha usato cannoni ad acqua, spray al peperoncino e la violenza per rompere il blocco.
Di fronte a poliziotti in assetto antisommossa, desiderosi di usare spray al peperoncino e manganellate, gli abitanti del villaggio, per lo più anziani, e gli attivisti pacifici non sono riusciti a impedire che la foresta venisse massacrata. Gli abitanti del villaggio hanno lottato in tribunale per quattro anni per salvare la loro foresta, ma è bastata una settimana per abbattere 65.000 alberi.
Ma la storia non è finita qui. Gli abitanti e gli attivisti hanno giurato di continuare a lottare per quel che rimane della foresta e di fermare l'espansione della miniera di carbone a cielo aperto fino a quando non sarà emesso un verdetto. Altri 37 villaggi potrebbero essere in pericolo se le multinazionali sfruttassero appieno il filone di lignite della miniera.
È partita una campagna per boicottare Limak Holding, una delle mega-società coinvolte. Si chiede che anche la squadra di calcio del Barcellona cancelli pubblicamente il contratto stipulato con Limak per la ristrutturazione del suo stadio. Gli attivisti in tutta la Turchia stanno attualmente pianificando altre azioni.
Gli abitanti del villaggio assistono alla distruzione della loro foresta. Ma hanno giurato di continuare a lottare.
Queste proteste non sono state pianificate da XR in quanto tale, poiché XR Turkey si è sciolta nel 2020 dopo che un ribelle è stato accusato di abusi sessuali e gli sforzi per rilanciare il gruppo l'anno successivo sono falliti. I membri sono passati ad altri gruppi ambientalisti.
Ma nonostante la recente rielezione di un governo reazionario che mette volentieri in carcere attivisti, giornalisti e oppositori politici, l'attivismo in Turchia è in ascesa. Due anni fa, un gran numero di gruppi ambientalisti locali, partiti politici di sinistra, sindacati e accademici si sono riuniti per formare la Coalizione per la giustizia climatica.
Seguite la campagna per salvare Akbelen su Twitter.
Riassunto delle azioni
1, 8, 15, 22, 29 LUGLIO | Paesi Bassi: I ribelli partecipano a un "Hot ING Summer Tour", con azioni fuori dagli uffici della banca ING in tutti i Paesi Bassi ogni settimana. Fin dagli accordi di Parigi del 2015, ING ha investito più di 51 miliardi di euro nella distruzione del clima. Con l'aumento delle temperature globali, aumentano anche le azioni ribelli!
4 LUGLIO | Regno Unito, Giappone, Stati Uniti, Canada: Ribelli e attivisti dei FFF sono solidali con la Wet'suwet'en First Nation per protestare contro il vasto gasdotto Coastal GasLink che attraversa il suo territorio non riconosciuto nella Columbia Britannica, in Canada. Sono state consegnate lettere alle banche che hanno investito nel gasdotto, chiedendo loro di ritirare il sostegno.
5 - 6 LUGLIO | Bregenz, Austria: I ribelli bloccano il parlamento incatenandosi a tre treppiedi di legno e a una barca rosa lunga 7 metri! La rimozione del blocco si è rivelata molto difficile per la polizia, la quale è riuscita a ferire un manifestante prima di arrestarne 20. Il giorno successivo, i ribelli sono tornati davanti all'edificio per formare una catena umana intorno ad esso. Le azioni erano volte a protestare contro i milioni di euro spesi dallo Stato per i mega progetti sui combustibili fossili, come la costruzione della strada "Spider Tunnel".
8 LUGLIO | New York, USA: Circa 40 attivisti di XR NYC e di Rise & Resist siedono in silenzio accanto alle mostre del Metropolitan Museum of Art. Si tratta della seconda protesta in due settimane per condannare le accuse eccessive rivolte a due membri di Declare Emergency per la loro azione alla National Gallery of Art in aprile.
11 LUGLIO | Kampala, Uganda: Quattro attivisti, tre dei quali donne, vengono arrestati con la violenza dalla polizia durante una marcia pacifica contro la Standard Chartered Bank e il suo finanziamento dell'oleodotto EACOP. Sono stati poi rilasciati su cauzione della polizia.
14 LUGLIO | Ibiza, Spagna: Attivisti di XR Ibiza e Futuro Vegetal entrano nell'aeroporto di Ibiza, dipingono un jet privato e poi vi si incollano. La protesta, parte della campagna Make Them Pay, ha bloccato la pista per diverse ore.
18 LUGLIO | Trieste, Italia: I ribelli si ricoprono di finto petrolio per sottolineare come il governo regionale stia finanziando l'espansione di un oleodotto transalpino verso l'Austria per essere collegato a quattro altri impianti di metano. Tale impegno nei confronti dei combustibili fossili arriva nonostante il governo regionale abbia promesso di azzerare le emissioni entro il 2045.
22 LUGLIO | Ruanda, Nigeria, Tanzania: Centinaia di scienziati, attivisti e giovani marciano per le città africane nella Giornata dell'emergenza climatica. I manifestanti reggevano speciali orologi climatici per chiedere ai loro governi di "agire in tempo" al fine di porre fine all'emergenza climatica. Nella foto le manifestazioni a Kigali, in Ruanda, Abuja, in Nigeria, e Dar Es Salaam, in Tanzania.
23 LUGLIO | Budapest, Ungheria: I ribelli protestano davanti all'hotel Ritz-Carlton, sede delle squadre che partecipano al Gran Premio di Formula 1 d'Ungheria. L'evento di F1 costa al governo ungherese centinaia di milioni di euro, mentre la gara stessa e i relativi servizi VIP, come i taxi-elicottero, bruciano enormi quantità di combustibili fossili. Foto: Alföldi Dániel István
24 LUGLIO | Malmö, Svezia: Un nuovo gruppo climatico accoglie un ospite speciale per il blocco del porto petrolifero di Malmö. Per tutta l'estate, gli attivisti di Ta Tillbaka Framtiden (Riprendiamoci il futuro) hanno bloccato le strade di accesso ai porti petroliferi svedesi.
Gruppo scissionista del mese: This Is Rigged
19 - 29 LUGLIO | Grangemouth, Scozia
"This Is Rigged" blocca l'ingresso del terminal petrolifero di Grangemouth. "È come Mordor", ha detto un attivista.
Arrampicarsi sulle recinzioni, occupare le tubature, immobilizzare un parcheggio di autocisterne, persino cementificarsi sulle strade: sono questi gli sforzi che il nuovo gruppo ecologista scozzese This Is Rigged (TIR) è stato disposto a compiere per chiudere il terminal petrolifero di Grangemouth.
Il terminale fornisce il 70% del carburante scozzese e, in due settimane di azione prolungata, gli attivisti TIR hanno intervallato attacchi regolari alle sue infrastrutture con azioni culturali che fanno appello all'identità scozzese.
Il gruppo ha aperto la campagna con 4 persone che hanno preso di mira il tunnel petrolifero di Clydebank a Glasgow e 24 che si sono dirette a Grangemouth. Lì, il secondo gruppo ha diviso le proprie forze, bloccando cancelli, scalando e manomettendo le autocisterne e incantenandosi agli oggetti.
Nonostante la dura risposta della polizia, l'atmosfera non era ostile: i lavoratori in loco si sono avvicinati per scambiare due parole e hanno mostrato interesse per le richieste degli attivisti.
Nelle due settimane successive sono seguiti altri blocchi del terminal, ognuno dei quali si è aggiunto al precedente; gli attivisti si sono incatenati a una vecchia lavatrice, si sono incantenati a tubi alimentati da secchi che sono stati poi cementati alla strada e si sono incollati alla strada mediante blocchi rivestiti di cemento ad asciugatura rapida.
Altri attivisti hanno approfittato di queste deviazioni dei blocchi stradali per scavalcare una nuova recinzione di 3 metri coperta da filo spinato ed entrare nell'area, risultando in una notevole interruzione delle attività.
I TIR dipingono di rosso il loro parlamento, scalano una testa di cavallo gigante e deturpano un ritratto della famiglia reale.
Nel frattempo, ci sono state azioni culturali: due attivisti hanno rischiato la vita arrampicandosi su uno dei Kelpies, due sculture metalliche di cavalli alte 30 metri, dichiarando che "non sarebbero stati trascinati sott'acqua" dall'industria scozzese dei combustibili fossili. Un ritratto del re d'Inghilterra nella National gallery è stato imbrattato con la scritta "il popolo è più potente di un lord". Quattro donne hanno imbrattato il Parlamento scozzese con vernice rossa.
Fondata lo scorso gennaio, la TIR ha due richieste principali: in primo luogo, il governo scozzese deve opporsi a tutti i nuovi progetti relativi ai combustibili fossili in Scozia; in secondo luogo, deve creare una transizione chiara e completamente finanziata per i lavoratori scozzesi del settore petrolifero e del gas.
Il TIR è particolarmente attento alla comunità locale e alla solidarietà con i gruppi locali. Oltre a una mensa settimanale per i poveri, organizza regolarmente seminari sulla ricca storia della resistenza civile scozzese. Integrando arte, "pranktivismo" e attacchi alle infrastrutture, l'organizzazione ha fatto molto finora ed è sicura di poter vincere.
Membri di XR:
Cesar, Colombia
Mi chiamo Cesar, vivo a Pore, nella provincia di Casanare, nell'est della Colombia. Sono un attivista sin da quando avevo vent'anni, quando studiavo fisica all'Università Nazionale della Colombia. Ho capito che il futuro dipende solo dalle nostre azioni: non possiamo aspettare che i governi cambino qualcosa. Ora che ho 41 anni, sono ancora ribelle e non riesco a concepire un altro stile di vita che non sia l'attivismo per il clima!
È un senso di responsabilità che mi motiva, perché comprendo la crisi climatica. La vivo, la sento, è una realtà che non posso evitare. In questa crisi, ci sono molte vittime che non sanno di esserlo e molte altre che non vogliono vederla o accettarla. Nel frattempo, i potenti del mondo sono troppo immorali o irresponsabili per agire. In assenza della loro azione, io faccio la mia parte.
Mia figlia, la mia compagna e tutti i miei amici e familiari mi danno la forza e il sostegno per poter fare la mia parte. Anche se non è certo privo di rischi. Per un certo periodo ho dovuto persino fuggire in Venezuela per fuggire dalle persecuzioni. Ma voglio sempre dire la verità e continuare a difendere la natura, come la riserva naturale di La Morena a San Luis de Palenque. Quest'area è minacciata dalla compagnia petrolifera anglo-francese Perenco che vuole estrarre petrolio e gas. Affondano le zanne come vampiri nella terra per succhiarne la vita, ecco come la vedo io.
Combattere contro questi interessi delle società straniere è difficile, soprattutto perché molti qui in Colombia si sono fatti ingannare dal discorso delle "buone opere" del nord del mondo. Non solo il "buon" sistema economico e la "giusta" religione, ma anche la scienza del nord del mondo, che è una scienza estrattivista. Una scienza usata per distruggere gli ecosistemi.
Per questo il collettivo che ho fondato qualche anno fa si chiama Ciencia Local [Local Science]. Utilizziamo la scienza ereditata dai nostri antenati, quelli che sono sopravvissuti all'invasione nelle terre di Abya Yala. Con questa meravigliosa comunità ribelle, stiamo preservando le terre naturali ed educando la popolazione alla crisi climatica.
Attualmente sto anche lavorando con persone di tutto il mondo per organizzare la Conferenza Sociale della Terra che si terrà in Pakistan a dicembre. Questa conferenza sarà un'alternativa alla COP, perché la COP non ha portato ad alcuna azione e i giovani di tutto il mondo capiscono che non possono lasciare la nostra responsabilità nelle mani degli irresponsabili. Tutti i lettori di questa newsletter sono invitati a unirsi a noi in questa rete per la governance globale del clima. Stiamo entrando in una nuova era!
Se conoscete (o siete) un ribelle da qualche parte nel mondo con una storia da raccontare, contattate [email protected]
Da leggere / vedere
Una manifestazione Stop EACOP a Kampala. L'oleodotto ha già impoverito migliaia di agricoltori ugandesi.
XR UK: What Next For The Climate Movement? (34 min)
La cofondatrice di Extinction Rebellion fornisce un'analisi interessante della direzione che secondo lei il movimento per il clima prenderà e del perché i politici sono così stranamente incapaci di impedire che il mondo bruci.
Human Rights Watch: Uganda: il progetto dell'oleodotto impoverisce migliaia di persone
L'EACOP devasterà il pianeta una volta entrato in funzione, ma anche in fase di costruzione l'oleodotto sta devastando migliaia di vite in Uganda. Questa è la conclusione di questo rapporto, che descrive in dettaglio il modo scioccante in cui Total Energies sta derubando i contadini ugandesi della loro terra.
iNews: La cattura del carbonio è un disastro e del tutto inattuabile
Quando il primo ministro britannico è volato in Scozia con un jet privato per annunciare che il suo governo avrebbe eliminato al massimo l'estrazione di petrolio e gas nel Mare del Nord, ha anche annunciato un nuovo progetto di cattura e stoccaggio del carbonio, che apparentemente metterà le cose a posto. Ma non è così. Per niente. Un professore di scienze della terra spiega perché.
Adani Watch: Persone dimenticate: Conflitti in India causati dallo sfruttamento del carbone da parte del Gruppo Adani
Abbiamo già visto esempi di compagnie carbonifere che operano illegalmente in questo numero, ma poche compagnie carbonifere sono così illegali o inquinanti come Adani. Questo rapporto descrive nei dettagli come le comunità sfruttate in India hanno reagito, protestando contro le miniere di carbone, le centrali elettriche e i porti di carbone di Adani per difendere le loro vite e i loro mezzi di sussistenza.
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